Manifesto della Xarxa de Dones de la Marina Alta: “Per i diritti delle donne, non un passo indietro” Manifesto della Xarxa de Dones de la Marina Alta: “Per i diritti delle donne, non un passo indietro”
La Marina Alta.com
Cerca

Manifesto della Xarxa de Dones de la Marina Alta: “Per i diritti delle donne, non un passo indietro”

08 marzo 2024 - 08: 00

Celebriamo l'8 marzo e il movimento femminista scende in piazza ancora un anno difendendo i diritti delle donne, chiedendo che non si faccia un passo indietro nei diritti conquistati, che ci sia chi vuole toglierceli, e pretendendo quelli che ancora abbiamo raggiungere nell’agenda femminista.

Vale la pena ricordare che veniamo da lontano, che abbiamo una lunga storia e una vasta genealogia di antenati che hanno lottato per la liberazione delle donne.

La prima celebrazione della Giornata internazionale della donna risale al marzo 1911, quando più di un milione di donne scesero in piazza chiedendo diritti lavorativi e sociali.

Nonostante i progressi, le nostre vite sono ancora segnate da disuguaglianze, violenza sessista, emarginazione, precarietà del lavoro, soffitti di vetro, razzismo, omofobia, mancanza di responsabilità della società patriarcale nel lavoro di cura e conciliazione familiare, tratta, prostituzione, mercificazione e “pornificazione”. dei nostri corpi. Ci sono paesi in cui le donne non possono esercitare i diritti più fondamentali ed elementari. I diritti delle donne sono parte inalienabile, integrale e indivisibile dei Diritti Umani Universali.

Per questo chiediamo alle pubbliche amministrazioni, alle istituzioni e alla società tutta:

  • Il riconoscimento della violenza di genere e sessista e la necessità di proteggere le donne e i loro figli e figlie vittime di tale violenza.
  • La protezione e la cura delle vittime di violenza sessuale, soprattutto nei casi di abuso sessuale su minori, implementando in tutti i suoi articoli e potenzialità la Legge di Garanzia Globale della Libertà Sessuale.
  • Un sistema giudiziario che non sia né sessista né patriarcale, che non criminalizzi madri e bambini.
  • Lo sviluppo della Convenzione di Istanbul e della Legge Valenciana per l'uguaglianza tra donne e uomini, nonché il rispetto delle raccomandazioni CEDAW riguardanti tutti i tipi di violenza sessista.
  • Garantire i nostri diritti sessuali e riproduttivi; che il diritto all’aborto è gratuito, garantito e riconosciuto come diritto alla salute, sicuro, gratuito ed esercitato in sanità pubblica. Diritto alla salute in una prospettiva femminista.
  • Un’istruzione pubblica laica e di qualità, che renda visibile il contributo delle donne leader e metta fine all’androcentrismo nella scienza, nelle arti e nella cultura. La coeducazione e l’educazione emotiva e sessuale devono diventare realtà e rompere gli stereotipi di genere. Saranno promosse le pari opportunità nelle aule, nella scelta dei percorsi accademici e negli sbocchi professionali.
  • Politiche pubbliche per fermare la femminilizzazione della povertà. Garantire alle donne una vita dignitosa, senza divari di genere o soffitti di vetro, con occupazioni di qualità e pensioni dignitose.
  • Chiediamo, ora, una legislazione abolizionista sulla prostituzione, la pornografia e lo sfruttamento riproduttivo della maternità surrogata. No alla mercificazione del corpo delle donne.
  • È necessario affrontare la transizione ecologica che l’emergenza climatica ci costringe a compiere in una prospettiva ecofemminista.
  • Di fronte alle guerre, alle invasioni e ai genocidi nel mondo, le donne dicono BASTA. Chiediamo pace e protezione delle donne e dei bambini. Chiediamo ora un cessate il fuoco in Palestina e Ucraina. NON in guerra.

Le donne mostrano la nostra solidarietà e sorellanza con le sorelle di tutto il mondo che vengono attaccate o che vedono i loro diritti limitati, dall'Argentina al Nicaragua, all'Ucraina, alla Palestina, all'Afghanistan, all'Iran, ai Paesi del Sahel...

CONTRO IL CAPITALISMO PATRIARCALE, IL FEMMINISMO ORGANIZZATO E MOBILIZZATO

PER TUTTI, SORELLE, NON SIETE SOLE

PER I DIRITTI DELLE DONNE, NON UN PASSO INDIETRO

VIVA, VIVA LA LOTTA FEMMINISTA

Lascia un commento

    5.430
    1.669