La Quarta Sezione della Camera Contenzioso-Amministrativa della Corte Superiore di Giustizia della Comunità Valenciana (TSJCV) ha autorizzato la proroga fino al prossimo 31 gennaio dell'obbligo del cosiddetto 'passaporto Covid' per accedere ai luoghi dove era già È obbligatorio presentarlo, così come la sua estensione a tutti gli hotel e ristoranti, indipendentemente dalla capienza, e ad altri stabilimenti come palestre o cinema, circhi, impianti sportivi e luoghi di festa dove si consumano bevande o cibo.
Tali disposizioni sono contenute nella delibera della Conselleria de Sanidad Universal del 21 dicembre ed entreranno in vigore alle ore 0:00 del giorno successivo alla loro pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Generalitat Valenciana (DOGV).
La Corte ritiene che l'estensione della misura in quegli spazi dove era già obbligatorio presentare il certificato Covid sia giustificata dall'evoluzione della pandemia.
Allo stesso modo, la sua espansione a nuovi stabilimenti e spazi è "opportuna, necessaria e ponderata o equilibrata, in quanto trae maggiori benefici o vantaggi per l'interesse generale che danni ad altri beni o valori in conflitto", afferma la Camera.
Tale ponderazione degli interessi conflittuali - come ricorda l'ordinanza della Corte - è già stata esaminata dalla Suprema Corte, che ha definito l'obbligo del 'passaporto Covid' come una "tenue" limitazione di alcuni diritti fondamentali che, di fronte al "potente presenza” di altri come la protezione della vita o della salute “fornisce una giustificazione oggettiva e ragionevole per la sua adozione”.
