Calp proietta 'Hasta el fin del mundo', il documentario che smaschera la realtà dietro gli allevamenti ittici industriali Calp proietta 'Hasta el fin del mundo', il documentario che smaschera la realtà dietro gli allevamenti ittici industriali
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Calp proietta 'Hasta el fin del mundo', il documentario che smaschera la realtà dietro gli allevamenti ittici industriali

08 marzo 2024 - 11: 16

Questo sabato, 9 marzo, nell'ambito della Conferenza Ambientale Calp Blau Sea, il documentario sarà presentato in anteprima in Spagna Fino alla fine del mondo, una produzione che promette di smascherare la realtà che si nasconde dietro gli allevamenti ittici industriali.

Il film, diretto dal pluripremiato giornalista investigativo Francesco De Augustinis, è stato girato in tre continenti, dall'Italia al Senegal, passando per la Spagna e la Patagonia cilena. L'opera mette in luce i conflitti sulle risorse generati da questa industria, che ottiene grandi profitti proclamandosi paladina della sostenibilità.

Proiezione Fino alla fine del mondo si svolgerà in tutta Europa, con prime previste a Roma, Poros, Atene, Lugano e ora anche a Calp.

Il documentario solleva importanti domande sull’origine dei prodotti ittici che consumiamo, nonché sul suo impatto sulle comunità di tutto il mondo. Da dove viene l'ultimo pesce che hai mangiato? Com'è stato realizzato? Chi è veramente colpito dal consumo massiccio di specie come ombrina, spigola, orata, salmone, gamberetti, tonno o trota?

Particolarmente degno di nota è il potenziale impatto sulle famiglie dell’Africa occidentale, la cui dieta tradizionale a base di acciughe e sardine potrebbe essere minacciata, così come i loro mezzi di sussistenza concentrati sulla cattura e la vendita del pesce locale.

Il documentario affronta anche il futuro dell’acquacoltura, esplorando i cosiddetti mangimi alternativi per pesci, come insetti e soia, come possibili soluzioni alle sfide di sostenibilità che questo settore deve affrontare.

Fino alla fine del mondo solleva importanti domande sulla sostenibilità e sull’impatto sociale del settore della piscicoltura, invitando a riflettere sulle nostre scelte come consumatori e sul futuro del cibo globale.

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