250 persone alla manifestazione Calp: "no all'allevamento ittico, consumate il nostro pesce della Lonja" 250 persone alla manifestazione Calp: "no all'allevamento ittico, consumate il nostro pesce della Lonja"
La Marina Alta.com
Cerca

250 persone alla manifestazione Calp: "no all'allevamento ittico, consumate il nostro pesce della Lonja"

Può 30 da 2022 - 10: 40

Domenica scorsa, 29 maggio, circa 250 persone hanno partecipato alla manifestazione indetta dal Comune di Calp contro l'ampliamento dell'allevamento ittico. In testa, la Confraternita dei Pescatori Calpini portava una frase chiara e schietta: "no all'allevamento ittico, consumate il nostro pesce della Lonja".

La concentrazione è iniziata nel porto peschereccio e la delegazione ha girato lo spazio tra la Lonja e la diga foranea sotto il Peñón de Ifac. In questo modo, il patrono maggiore della Confraternita, Paco Catalá, sindaco di Calp, Ana Sala, e vari membri dell'Associazione dei pescatori hanno guidato la manifestazione.

Seguito da un altro striscione dell'Associazione degli Imprenditori di Calp con lo slogan "Per un mare vivo, non per l'allevamento ittico", alla manifestazione hanno partecipato rappresentanti di tutti i gruppi politici comunali, membri dell'Associazione dei Pescatori e del settore pesca, l'associazione imprenditoriale, il Club Nautico e gli ecologisti in azione.

Si sono uniti anche il presidente dell'Associazione Pescatori di Altea, il sindaco di Benissa e alcuni consiglieri di Altea. Il tour è stato animato da Batukada Calp e dalla Colla de Xirimiters del Carellot. Alla fine dell'atto, Catalá ha evidenziato la necessità di mantenere il mare pulito e nel suo stato naturale ed ha espresso il suo assoluto rifiuto dell'allevamento ittico.

Da parte sua Richard Barreno, di Ecologists in Action e membro del Direttorio del Parco Naturale della Serra Gelada, ha spiegato gli effetti degli scarichi di antibiotici e alghicidi causati dagli allevamenti ittici sui fondali marini e sulle specie marine. In questo modo ha evidenziato: «Il 17% del mangime che alimenta i pesci nell'allevamento ittico è antibiotico e questi antibiotici raggiungono il mare e altre specie. Queste strutture, di cui Avramar vuole creare un monopolio, hanno effetti ambientali ed economici e non hanno limiti all'espansione.

Infine, il sindaco, Ana Sala, ha sottolineato: “Quattro anni fa abbiamo rifiutato l'ampliamento dell'allevamento ittico e dopo la pandemia abbiamo scoperto che l'autorizzazione era stata concessa, ampliando da 6 a 45 gabbie, interessando un paesaggio unico. Abbiamo presentato un appello al ripensamento al quale non abbiamo avuto risposta ma continueremo a lottare e arriveremo dove sarà necessario perché l'ampliamento dell'allevamento ittico è un'aggressione brutale.

Il consiglio comunale di Calp ha presentato ad aprile il ricorso contro la delibera del Dipartimento dell'agricoltura, dell'allevamento e della pesca che concede l'autorizzazione all'ampliamento dell'allevamento ittico situato a Calp. La nuova dimensione di 45 gabbie galleggianti è quasi 6 volte più grande di quella esistente. Tuttavia, finora nessuna risposta è pervenuta dal Ministero, ma si nota già l'inizio dell'installazione delle nuove gabbie sul litorale calpino.

L'autorizzazione prevede una concessione di 550.000 mq, in un rettangolo delimitato di 2x1.100m costituito da 500 gabbie galleggianti di 45 metri di diametro e 25 metri di profondità, con la capacità di produrre 21,5 tonnellate annue.

Il ricorso si articola intorno a quattro punti: che lo Studio di Impatto Ambientale della Conselleria manca dello studio delle alternative praticabili previste dalla normativa e la cui assenza può comportare la nullità del procedimento autorizzativo dell'attività. Il Consiglio Comunale ritiene invece che la Dichiarazione di Impatto Ambientale sia deliberata oltre i termini.

Si ritiene inoltre che l'esistenza di un Piano Pubblico di Partecipazione non sia stata accreditata ai sensi della Legge sull'assetto del territorio, urbanistica e paesaggio. Infine, non è stato sufficientemente studiato l'impatto che l'installazione avrebbe sull'economia locale, che ammonta a una perdita di circa 450 milioni di euro.

A sostegno del ricorso, il Consiglio comunale ha allegato due relazioni: una relazione ambientale realizzata dalla consulenza ambientale Geoinnova e una relazione di impatto economico rilasciata dal responsabile dell'Assessorato Turismo e Promozione economica del Comune.

Lascia un commento

    5.430
    1.669